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Sono sempre più numerosi gli studi che dimostrano l'efficacia delle terapie minfulness based, come l'ACT, per la dipendenza da gioco, detta all'inglese gambling.
In questo articolo proverò a delineare gli elementi che contribuiscono al superamento del problema con l'ACT.
La dipendenza da gioco è un problema decisamente distruttivo, relativamente diffuso e insidioso per la rilevante e continua perdita di denaro, i problemi affettivi, familiari e sociali.
Ad una prima occhiata, sembrerebbe che la perdita continua di denaro determini a cascata problemi nelle relazioni affettive e familiari e i problemi sociali.
Ma il comportamento del giocatore, indipendentemente dalla quantità di denaro perso, è già di per sé causa di distruttività nelle relazioni.
Ad esempio, l'isolamento dovuto alle ore dedicate al gioco, la disaffezione dalle attività "normali", la tendenza a mentire per nascondere il "vizio", sono tutti elementi che contribuiscono a danneggiare a volte in modo irreversibile le relazioni affettive.
Come è possibile che, a fronte di questo disastro, le persone si perdano nel gioco?
Questa domanda è fondamentale per comprendere i principi della terapia basata sull'ACT.
Generalmente, chi soffre di questo disturbo non sa rispondere oppure suppone una vagamente definita debolezza del carattere.
Il punto è che raramente chi soffre di questo disturbo riesce a mettere a fuoco la ragione principale per cui gioca: il piacere di giocare.
Sì, giocare piace e piace al punto da tollerare autentici disastri personali pur di continuare a farlo.
Qualsiasi terapia che voglia essere efficace deve partire da qui.
L'approccio dell'ACT rispetto a questo punto è semplice: è inutile insistere sui danni del gioco - quelli già si conoscono -, ed è inutile cercare di eliminare il piacere del gioco, mentre è importante apprendere a relazionarsi in modo nuovo con l'impulso a giocare.
Per far questo bisogna apprendere a riconoscere l'impulso e a rispondere in modo più costruttivo.
A questo scopo si utilizzano tecniche di ridefinizione e defusione che insegnano a distinguere gli eventi che attivano l'impulso, come ad esempio il noto near-miss effect cioè lo stato di eccitazione che accompagna l'andare molto vicini ad una vincita.
Un altro aspetto centrale della terapia consiste nell'identificazione dell'evitamento esperenziale, cioè la tendenza a giocare per non sentire l'intensa frustrazione che deriverebbe dal non giocare.
È indispensabile dunque apprendere a tollerare questo stato fino a conoscerlo intimamente al punto da non considerarlo più un impulso incoercibile.
Seguono alcuni articoli interessanti sull'argomento:
Dymond, S. & Whelan, R. (2007). Verbal relations and the behavior analysis of gambling. Analysis of Gambling Behavior, 1, 19-20
Nastally, B. L. & Dixon, M. R. (2012). The Effect of a Brief Acceptance and Commitment Therapy Intervention on the Near-Miss Effect in Problem Gamblers
Psychological Record, 62 (4), 677-690.