In tutti gli ambienti di lavoro possono annidarsi elementi di stress e talvolta si possono vivere condizioni davvero difficili.
Le ragioni possono essere ovviamente tante: dall'ansia da prestazione alle relazioni difficili con superiori e colleghi, per non parlare della pressione delle urgenze o delle carenze di personale o attrezzature. Inoltre il lavoro tende a volte a sconfinare nel tempo "libero" e quindi può avere un effetto tossico nelle relazioni familiari.
In tutto il mondo si moltiplicano le esperienze di introduzione della mindfulness all'interno degli ambienti di lavoro, e i risultati sono talmente incoraggianti da spingere sempre più aziende a farlo.
Io stesso ho lavorato con due compagnie internazionali e ho immediatamente notato un miglioramento del clima di collaborazione, alleggerimento da inutili pesantezze, minore coinvolgimento in beghe prive di sbocchi, e maggior cura della persona e della propria vita al di fuori dell'ambito lavorativo.
Non è difficile immaginare quali siano gli ingredienti che aiutano a dare questi risultati.
Innanzitutto, la pratica della mindfulness insegna a dare maggior valore alle cose davvero importanti e a dismettere i coinvolgimenti inutili. Questo effetto contribuisce notevolmente al ridimensionamento della conflittualità interpersonale, e a bilanciare e regolare le interazioni lavorative dando più spazio agli aspetti davvero rilevanti, incrementando l'assertività e riducendo comportamenti aggressivi o passivi.
In secondo luogo, la mindfulness insegna a essere meno critici nei confronti di se stessi e degli altri, e quindi a cercare ciò che unisce piuttosto che ciò che differenzia. Non è necessario sottolineare il profondo effetto benefico sul piano della collaborazione e di alleggerimento di inutili pesi che si sovrappongono alle difficoltà già insite nei propri compiti e ruoli lavorativi.
Infine, la mindfulness contribuisce a cercare momenti di pausa, di decompressione benevolente e attenta ai propri bisogni. Paradossalmente, questa spruzzata di sano egoismo non solo non incide negativamente sull'efficienza, ma anzi sembra che ne sia uno dei fattori più importanti.